“Senza le
donne non ci sarebbe stata la Resistenza.” Parola di Arrigo Boldrini, il comandante Bulow, anche lui come
Carla Capponi medaglia d’oro al valor militare della Resistenza. Quando si è trattato
di lottare e sostenere una causa di libertà le donne sono sempre state pronte,
in prima linea. Tra le
migliaia di manifesti che circolavano all’epoca si poteva, tra l’altro, leggere.
“ Anche noi siamo scese in campo”, oppure, “ Tutte le donne hanno
preso il loro posto di battaglia”.
Anche
nella guerra di liberazione, come per i moti risorgimentali e la prima guerra
mondiale, l’impegno femminile è stato lungamente disconosciuto. La differenza e
che se nell’Ottocento le donne impegnate erano un èlite a combattere il
fascismo furono molte di più. I dati dell’Associazione Nazionale
Partigiani d'Italia, se pur in difetto, parlano chiaro. Durante la II guerra
mondiale le donne coinvolte furono:
20 mila le patriote con
funzioni di supporto
70 mila tutte le donne
organizzate nei GDD
4.653 le donne arrestate,
torturate e condannate
2.756 deportate nei lager
tedeschi
2.900 le donne giustiziate o
uccise in combattimento
512 le commissarie di guerra
1.700 ferite
Un
esercito che
fu presente, sempre. Ovunque: come infermiere, staffette, informatrici . Nel giugno del ’44 il Comitato nazionale dei Gruppi di
Difesa inviò al Comando di Liberazione nazionale dell’Alta Italia una relazione
sulla costituzione e sull’opera dei gruppi di Difesa in cui si legge: “All’appello hanno risposto le donne italiane
delle fabbriche e delle case, delle città e delle campagne riunendosi e
lottando. I Gruppi sono sorti e si sono sviluppati nei grandi come nei piccoli
centri. A Milano nelle fabbriche si contano ventiquattro Gruppi con circa due
mila aderenti; un ugual numero esiste a Torino e a Genova. […] Sono sorti
gruppi di contadine, di massaie, nelle case e nelle scuole; la loro azione
viene coordinata dai Comitati femminili di città e di villaggio, regionali e
provinciali, attorno alle direttive indicate dal Comitato nazionale.” Nella neonata repubblica italiana a fine guerra solo
19 di loro furono insignite della
medaglia d’oro al merito: Irma Bandiera, Ines Bedeschi, Gina Borellini, Livia
Bianchi, Cecilia Deganutti, Paola del
Din, Anna Maria Enriquez, Gabriella
degli Espositi Reverberi, Norma
Pratelli Parenti, Tina Lorenzoni, Ancilla MArighetto, Clorinda Menguzzato, Irma
Marchiani, Rita Rosani, Modesta Rossi Polletti, Virginia Tonelli, Vera
Vassalle, Iris Versari e ovviamente Carla Capponi.
(Emanuela Bruni,
Piccolo dizionario delle italiane, ed Mursia 2012)
La foto è molto dura, lo so, ma erano quelle che si usavano
nella propaganda di guerra! Una vergogna nella vergogna! La donna impiccata dai nazifascisti ad un
albero a Roma proviene dal fondo di Propaganda di Guerra nazista
"Deutsches Bundesarchiv", ed è
del 1944. Pubblicata anche su Wikipedia